Reactor

Nel panorama delle attrezzature per lo snowboard, mancava in realtà uno scarpone studiato appositamente per lo scopo e generalmente i prodotti in uso erano derivati dallo sci o dallo scialpinismo. Partendo quindi da alcuni vincoli progettuali e grazie al supporto tecnico sviluppato da alcuni consulenti Burton nelle competizioni, lo studio ha preso in esame una serie di elementi, dalle caratteristiche tecnico-funzionali alle prestazioni dei materiali e dei meccanismi, per giungere all’immagine del prodotto che doveva essere in linea con le aspettative di un pubblico molto giovane, cui il prodotto è destinato.

Si è così giunti alla determinazione di una forma molto plastica che fascia il piede e che calzata dà una sensazione di praticità e leggerezza, molto avvolgente, permettendo quindi di trasmettere in maniera più precisa i movimenti del corpo alla tavola. Caratterizzata da un tacco e un puntale molto inclinati per meglio adeguarsi alla nuova generazione di tavole sempre più strette, la forma è scolpita sul piede mettendo in evidenza le zone più sollecitate dal movimento del corpo, come l’avampiede, il tallone e la tibia. È stato inoltre studiato per essere declinato in due gamme di prodotti: Recator, rivolto ai professionisti e progrediti, è a quattro ganci di chiusura, con gambale rigido per un migliore supporto, dotato di canting e di meccanismo posteriore di regolazione dell’inclinazione e di sblocco, per usare lo scarpone, a riposo, come una normale scarpa;

Shadow, per principianti e semi-progrediti, è a tre ganci di chiusura, con gambale morbido e meccanismo posteriore di molleggio. La scarpetta interna è stata inoltre frutto di attente considerazioni per un ottimo confort, introducendo per esempio nella zona più esterna e di diretto contatto con la gamba, la pelle, che conferisce tra l’altro un aspetto più naturale.

Colori e grafica esprimono il carattere molto particolare del pubblico a cui si rivolge il prodotto e sono in sintonia con la filosofia aziendale Burton.